TERAMO – Con la riapertura della caccia di selezione dopo la pausa legata all’emergenza Covid 19, sono riprese anche le attività di controllo ufficiale sulla selvaggina cacciata e il personale medico del Servizio veterinario della Asl ha eseguito i primi campionamenti: nel corso delle analisi, eseguite sulle carni dei cinghiali abbattuti dal Laboratorio dell’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise ‘Caporale’, è stato individuato un capo infestato da parassiti del genere Trichinella, agente di zoonosi che si trasmette con l’ingestione di carni parassitarie.
A seguito del responso del laboratorio di presenza della Trichinella in uno dei cinghiali esaminati, è scattata la procedura di sicurezza che ha permesso al personale del servizio di rintracciare rapidamente il cacciatore e le carni contaminate disponendo la loro esclusione dal consumo umano.
La Regione, con Decreto del 2016, in attuazione della normativa unionale, ha reso obblgatoria la ricerca delle Trichinelle nelle carni dei suidi selvatici, una misura necessaria nei confronti di una pericolosa zoonosi il cui agente è riscontrato sempre con maggiore frequenza anche nel territorio abruzzese.
Il Servizio Veterinario di Igiene della Produzione, Trasformazione, Commercializzazione, Conservazione e Trasporto degli Alimenti di Origine Animale e loro Derivati assicura dal 2004 la raccolta dei campioni e l’invio al laboratorio secondo procedure documentate e validate da un sistema di gestione per la qualità certificato ISO 9001 e, anche nel periodo di emergenza Covid-19, ha assicurato i servizi a tutela della salute pubblica legati al consumo di alimenti di origine animale.